Cos'è?
Sabato 10 agosto, ore 20.45 al Centro Convegni “Sant’Agostino” di via Guelfa 40 a Cortona è in programma «Mauro Grossi - Piano solo jazz», serata organizzata dall'associazione Organi storici di Cortona nell'ambito di Cortona Piano Festival.
Mauro Grossi: una vita attraverso la musica
Compositore, pianista, direttore d’orchestra, didatta,
Mauro Grossi, livornese. Ha inciso circa 50 dischi di
musica spaziando tra jazz, gospel, musica ebraica,
musica colta e non solo, alternando e mescolando i
linguaggi con un solo grande e determinante filo rosso:
la ricerca di una musica che sapesse compiere il suo
viaggio verso le persone e raccontare qualcosa. Grande
alleato al suo fianco proprio il jazz: il jazz come
linguaggio di ricerca prima ancora che come genere.
Nella sua formazione, come nei suoi incontri artistici
personaggi dai mille colori e dalle mille storie:
determinante infatti, l’incontro con personaggi come
Luciano Berio, Giorgio Gaslini o Herbie Hancock.
Ma anche l’aver condiviso il palco con artisti dello
spessore di Kenny Wheeler, Chet Baker, Lee Konitz,
Paul Wertico, Curtis Fuller, Jeff Berlin o lo stesso
Giorgio Gaslini, Bruno Tommaso, Paolo Fresu, Massimo
Urbani, Faye Nepon e Igor Polesitsky con cui si immerge
nella musica ebraica di vari generi o il pianista classico
Marco Rapetti col quale forma un duo in cui classica e
Jazz convivono e si fondono ben oltre la storica “third
stream”
.Fra le oltre 50 produzioni discografiche, che
abbracciano ormai oltre quarant’anni di musica scritta
vale la pena ricordare alcuni titoli che raccontano la
poliedricità di questo artista: da Bitter Cake Walk del
1996 in cui Grossi ha voluto attraversare l’intera storia
del jazz moderno offrendo così il suo omaggio ad un
genere che gli ha offerto grammatica e sintassi del fare
musica; c’è poi Shir-Am Live del 2001, un lavoro che
pesca a piene mani dalla grande tradizione musicale
ebraica da tutto il Mondo: un sound e una suggestione
dai quali la musica di Mauro Grossi non ha potuto più
totalmente prescindere.
Nel 2008 esce Colori che è stato un vero e proprio tuffo,
come suggerisce il titolo, nell’eclettismo stilistico del
piano solo. Mentre del 2012 è Eden: forse l’unico album
al mondo dedicato interamente ed integralmente a
sviscerare un unico standard. E così fino ai nostri giorni
con la partecipazione al sound internazionale e nordico
di Dreamland a sei mani con Jesper Bodilsen e Anders
Mogensen (2023). Ed ora 2024, la nuova creatura:
Mediterrando, un tutto organico di stili e umori in cui il
jazz è come mai la grammatica e il collante fra gli stili.